Tirana-Albania
CRONACA CULTURALE
~ Il Giorno Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo ~
In occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo, che ufficialmente è stato designato il giorno 21 maggio, il 25 maggio 2011, alle 18.30, il Forum Albanese per l'Alleanza delle Civiltà (AFALC) in collaborazione con la Fondazione Euro-Mediterranea Anna Lindh, presso i locali dell'Hotel Tirana International, sala Abreht, hanno organizzato un incontro con l'argomento “Le culture parlano”.
Questo incontro è stato parte di una catena delle attività su lo stesso argomento svolto contemporaneamente in tutti i paesi della regione del Mediterraneo.
In quest'attività sono stati invitati alti funzionari di varie comunità religiose in Albania, quella musulmana (Haxhi Lika), bektashi (Edmond Brahimaj), ortodossa (Sonila Dedja) e cattolica (Lorenc Stojani).
Altrettanto in questo evento sono stati invitati anche i membri della comunità religiosa evangelica, della comunità rom (Marsela Avxhiu) e della società civile (Ermal Bega).
Gli interlocutori sul tavolo rotondo in cui si erano riuniti e con la presenza di un pubblico vario, hanno scambiato opinioni ed esperienze portate dagli ambienti culturali di provenienza, pronunciando che questa diversità è un bene prezioso per la nostra società.
Ermal Bega, Direttore Esecutivo del Centro Albanese per gli Studi Orientali (il centro fa parte della rete Anna Lindh Foundation in Albania), come rappresentante della società civile, ha parlato sulle esperienze della storia dell'umanità in connessione con la coesistenza di diverse religioni e culture nella regione mediterranea, fornendo un esempio per un futuro migliore, come deve esistere la comprensione e la convivenza tra religioni e culture diverse in Albania.
Tra gli elementi citati nel suo discorso più efficace e rilevante è stato la menzione di uno degli eventi più luminosi nella storia del mondo, quando il famoso guerriero Saladino Ejjub, al termine della guerra, a causa della sua giustizia, i dominatori Cristiani ed Ebrei dopo che gli hanno dato le chiavi della città di Gerusalemme a Saladino, hanno dichiarato: "Solo voi, con una tale giustizia, potette governare un paese con tre religioni divine, Ebraismo, Cristianesimo e Islam".
Questa storia è stata raccontata in modo che la giustizia e la convivenza tra fedi e culture diverse, di qualsiasi società religiosa sia, deve essere in nome di principi religiosi e di giustizia, a servire poi a una vita migliore compresa nella comunità.
Al termine dell'attività, i partecipanti hanno visitato una mostra di oggetti e cibi tradizionali, artigianato artistico fatta da donne di diverse comunità religiose, organizzato nel quadro del progetto “Le culture parlano”.
All’incontro non è mancato per certo la presentazione di alcuni dolci e cibi tradizionali delle famiglie musulmane albanesi, preparati dalle signore Esmeralda Çaça e Rezarta Alla.
Un ringraziamento speciale, il direttore esecutivo del Centro Albanese di Studi Orientali ha inviato alle ragazze musulmane, Besjana Dani, Erblina Sezairi e Suada Hajredinaj, che hanno partecipato a questa attività, le quale dopo l’incontro hanno discusso vari problemi con i loro compatrioti di altre comunità religiosi e culturali, a vantaggio di una migliore comprensione interreligiosa e interculturale in Albania.
L'Albania è un meraviglioso esempio di armoniosa convivenza fra le due maggiori comunità religiose, quello Musulmano e quel Cristiano (Ortodossi e Cattolici).
"Questo prezioso patrimonio deve essere sostenuto con forza da tutte le parti attive della società albanese", ha citato uno dei partecipanti dell'attività.
Tradotto da albanese:
Anita BRAKA
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